Come prendersi cura di un cane anziano

25 Febbraio 2014|In Cane, Consigli|4 Minuti
le esigenze del cane anziano1

Il processo di invecchiamento, come tutti i processi fisiologici, ha un origine multifattoriale. E’ legato ad una progressiva riduzione della funzionalità di diversi organi e sistemi.

Si osserva con il passare del tempo un calo progressivo della risposta immunitaria. Esso determina una suscettibilità maggiore alle infezioni. Inoltre si riduce il turn-over cellulare con un aumento della massa grassa in rapporto alla massa muscolare magra.

proccesso di invecchiamento

Il processo di invecchiamento

Il cane avendo quindi un’aspettativa di vita massima di circa 20 anni, presenta problemi in relazione al progressivo invecchiamento e ha maggiori difficoltà nel periodo anziano ad adattarsi ai cambiamenti alimentari rispetto ai cuccioli o agli adulti. I cambiamenti strutturali a carico del tratto digerente non sono molto marcati durante il processo di invecchiamento, anche se a livello cellulare ci sono modificazioni chiare a livello di ghiandole salivari, di piccolo intestino di fegato e di pancreas. Queste alterazioni normali si traducono in cambiamenti della funzionalità degli organi e quindi del metabolismo, come indica ad esempio la maggior incidenza di diabete mellito.

ruolo alimentazione

Il ruolo dell’alimentazione per un cane anziano

https://shop.gheda.it/shop/category/21650007/croccantini-gatto-unica/

Le raccomandazioni nutrizionali devono tenere conto necessariamente delle modificazioni osservate nella digestione, nel metabolismo, nel deposito e nell’escrezione, minimizzando tutti i fattori stressanti per l’animale.

In particolare l’assunzione volontaria di alimento tende a calare, quindi gli alimenti devono essere estremamente appetibili per permettere l’assunzione corretta di tutte le sostanze necessarie.

fabbisogno energetico

I fabbisogni energetici

Nel cane anziano si osserva inoltre un calo del fabbisogno energetico giornaliero, fenomeno probabilmente connesso alla riduzione dell’attività fisica e del consumo calorico indotto dall’attività metabolica dell’organismo, come testimoniato dai cambiamenti della composizione corporea.

Pertanto l’energia assunta deve essere ridotta di almeno il 20 % rispetto al cane adulto, per prevenire il rischio di accumulare grasso corporeo in eccesso e quindi per ridurre di conseguenza il rischio delle patologie connesse all’obesità.

La digeribilità dei grassi generalmente non è ridotta nei cani, posto che sia fornita una quantità sufficiente di acidi grassi essenziali come l’acido linoleico, che dovrebbero essere incrementati.

fabbisogno proteico 150x150 1

I fabbisogni proteici

I fabbisogni proteici sono aumentati nei cani anziani rispetto agli adulti. Tuttavia non si deve semplicemente aumentare il tenore proteico dell’alimento, ma particolare attenzione deve essere posta soprattutto alla digeribilità proteica. Per ridurre l’utilizzo del substrato proteico indigerito da parte dei batteri intestinali la proteina utilizzata deve essere di alto valore biologico e deve essere digerita efficacemente e completamente prima che giunga nell’intestino cieco, dove non può più essere assimilata.

Minerali e vitamine

Sebbene i fabbisogni specifici di minerali e vitamine non siano ancora stati accuratamente definiti per i soggetti anziani, si può affermare che un apporto adeguato di zinco è preferibile. Lo zinco infatti è un micro-nutriente essenziale per il mantenimento di un’efficace risposta immunitaria.

fibra alimentare 150x150 1

La fibra alimentare

Infine l’apporto di fibra alimentare deve essere previsto dato che è associato a numerosi benefici. In primo luogo riduce la concentrazione energetica dell’alimento e permette quindi di controllare il peso corporeo per mantenere la forma fisica ideale. In secondo luogo, previene il rischio di costipazione, alla luce del fatto che i cani anziani sono soggetti a rallentamento del transito intestinale. Tuttavia è importante che l’apporto non sia eccessivo per non ridurre la digeribilità dell’alimento e non arrecare danni strutturali alla salute del grosso intestino.

Condividi