Tutto quello che serve sapere sui gattini

26 Febbraio 2014|In Consigli, Gatto|28 Minuti
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E’ nato un gattino!

È importante pulirsi le mani prima di manipolare i neonati. Normalmente le gatte recidono il cordone ombelicale. Se questo non avviene deve essere tagliato ad una distanza di 3,5 – 4 cm con strumenti sterilizzati e applicando un’idonea soluzione antisettica.
I gattini ottengono la loro prima immunità sistemica in modo passivo attraverso il colostro e l’immunità locale in modo continuo grazie all’ingestione del latte della madre. Tutto quello che serve sapere sui gattini è che è importante assicurarsi che i neonati ricevano il colostro ed il latte della madre entro le prime 12 ore dalla nascita. Questo è particolarmente cruciale nei gattini nutriti con sostitutivi del latte, essendo privi di protezione immunitaria.

sistemare i neonati

Come sistemare i neonati

I gattini dovrebbero essere alloggiati in posti caldi e privi di correnti d’aria.

Gli incubatori sono ideali, specialmente per i gattini appena nati, ma vanno bene anche scatole da scarpe o scatoloni di cartone. La lettiera deve essere morbida, assorbente e calda. Panni privi di fili, pile e trucioli sono materiali idonei. Aiutano a far sentire i gattini sicuri, si rannicchiano dentro. I gattini sono a forte rischio di infezioni quindi non dovrebbero essere esposti ad animali più grandi o associati ad altre cucciolate. Le attrezzature per l’alimentazione e la lettiera devono essere tenuti puliti e sanificati frequentemente.

esigenze ambientali

Esigenze ambientali e suggerimenti per la gestione

I neonati sono incapaci di regolare bene la propria temperatura corporea durante le prime 4 settimane di vita. Per questo i gattini si accalcano vicino alla madre, che genera un adeguato microclima nelle sue vicinanze. Proteggendoli dai cambiamenti nella temperatura ambientale e diminuendo la perdita di calore. Senza la madre i gattini possono diventare rapidamente ipotermici. Condizione che può causare insufficienza circolatoria e morte.

Cosa fare?

La soluzione ottimale è la predisposizione di una fonte di calore artificiale che consenta di avere una gradazione del calore nell’incubatoio, in modo che i gattini possano spostarsi liberamente in base a necessità di mantenere costante la temperatura corporea.

Dal momento che i gattini possono diventare rapidamente disidratati a seguito di surriscaldamento, è necessario mantenere l’umidità vicina al 50% per ridurre la perdita di acqua e mantenere umida la pelle e le mucose.

I gattini possono manifestare l’istinto di suzione anche per bisogni non strettamente nutritivi e per questo motivo può capitare che succhino altri componenti della nidiata. Per evitare traumi cutanei, i gattini dovrebbero essere alloggiati individualmente o separati da divisorie. In questo caso la manipolazione breve ma regolare aiuta a fornire la stimolazione sociale, che i gattini ricevono dai fratelli.

importanza del contatto

Stimolare l’evacuazione

I gattini non sono in grado di defecare o urinare volontariamente fino a 3 settimane di età. Fino a quel momento, la madre provvede a stimolare il riflesso uro-genitale per iniziare l’evacuazione. Le persone che si prendono cura dei gattini devono quindi provvedere a stimolarli adeguatamente dopo averli nutriti, strofinando delicatamente la regione perineale con un caldo batuffolo di cotone inumidito.

L’importanza del contatto regolare e precoce

È dimostrato che lo stress associato con la manipolazione ripetuta ad intervalli regolari aumenta lo sviluppo neurologico e migliora la crescita. La mancanza di stimoli al contrario porta a sviluppare comportamenti anomali. Ci sarà quindi una ridotta attitudine esploratoria e si potranno sviluppare comportamenti sospettosi ed aggressivi nell’adulto.

La scelta di separare i neonati deve pertanto essere accuratamente ponderata, dato che i gattini devono interagire tra loro il più possibile fino allo svezzamento.

L’esame dei gattini

L’obbiettivo dell’esame fisico è monitorare lo stato di sviluppo e di salute dei gattini e per riscontrare anomalie che possano incidere sul corretto sviluppo e sulla crescita. Molta importanza dovrà essere data al comportamento e ad altri elementi come il peso corporeo, la temperatura e la cavità orale.

carattere dei gattini

Il carattere dei gattini

I gattini in normale stato di salute sono vigorosi e presentano un buon tono muscolare. L’istinto di allattamento si deve manifestare immediatamente dopo il parto e ci deve essere un forte riflesso di suzione.

Il buono stato di nutrimento è testimoniato dalla distensione dell’addome e dall’atteggiamento tranquillo e placido dopo i pasti. Infatti i gattini che si trovino in una situazione non di comfort (fame, freddo, caldo) piangono in continuazione e richiedono di essere monitorati.

Tuttavia l’atteggiamento di allattamento e l’assunzione di latte devono essere accuratamente verificati, dal momento che alcuni gattini presentano l’addome tondo a seguito di aerofagia. Infine è fondamentale l’interazione tra la madre ed i gattini. Una carenza può determinare cannibalismo o rifiuto, che comporterebbe la comparsa di gravi alterazioni metaboliche, di malattie infettive nel gattino.

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I parametri vitali

Il monitoraggio delle condizioni dei parametri di salute nel gattino è un buon modo per valutare la crescita.

Il peso alla nascita si aggira normalmente tra 85 e 120 g con una media di 100 g. I gattini che pesano meno di 75 g sono da considerarsi ad alto rischio e necessitano di cure particolari e di uno stretto monitoraggio.

In questi casi i gattini devono essere pesati ogni 24 – 48 ore per le prime 3 settimane di vita. Di norma il tasso di accrescimento settimanale per i primi 6 mesi è pari a 100 g; come minimo durante questo periodo i gattini devono aumentare il loro peso di 7 g al giorno. La temperatura corporea nei gattini è molto altalenante, poiché la termoregolazione è inefficace, soprattutto nelle prime 4 settimane di vita.

La temperatura

Alla nascita la temperatura corporea è di 36°C e si innalza a 37,5°C durante la prima settimana di vita. Senza la madre i gattini possono diventare rapidamente ipotermici e disidratati, aumentando il rischio di insufficienza circolatoria. Nell’ambiente immediatamente circostante è consigliabile quindi osservare le seguenti temperature: 32 – 34°C nella prima settimana, 27 – 29°C nella seconda settimana, 24 – 27°C nella terza settimana, 24°C fino alla 12 settimana.

esame fisico

L’esame fisico

L’esame fisico include un’attenta valutazione delle più frequenti alterazioni e difetti riscontrabili nei gattini. L’ombelico deve essere osservato attentamente, anche se dovrebbe essere di norma reciso dalla madre.

Può capitare che sia troncato eccessivamente corto, lasciando un’apertura nell’addome che lascia una via libera per lo sviluppo di ernia o prolasso ombelicale. In questi casi è necessaria una specifica gestione della ferita attraverso anche terapia antibiotica, per prevenire onfalite e setticemia.

D’altra parte se il cordone ombelicale è lasciato troppo lungo, questo potrebbe arrotolarsi attorno ad una zampa arrestando la circolazione all’arto.

Cosa include l’esame?

L’esame generale deve includere anche l’osservazione della cavità orale, facendo ben attenzione alla membrane mucose e al palato duro.

Le mucose si devono presentare rosa-chiaro e umide. La pervietà del palato duro è un difetto abbastanza frequente nei gattini, causato da carenze di vitamina A o di minerali come il rame e lo zinco durante la gestazione.

La persistenza della pervietà del palato comporta difficoltà ad assumere il latte. Pertanto si deve ricorrere all’alimentazione attraverso sonda fino al momento della correzione chirurgica o della chiusura spontanea.

Lo svezzamento

Lo svezzamento è un processo graduale che prevede l’assunzione di quantità crescenti di alimento solido da parte del gattino ed inizia dal rifiuto graduale della madre ad allattare i gattini.

Le gatte possono infatti ridurre la loro assunzione di alimento e di conseguenza la loro produzione di latte giornaliera.

I tempi dello svezzamento

Generalmente ha inizio a partire dalle 3 – 4 settimane di età e si conclude a 6 – 9 settimane. All’inizio cominciano ad essere introdotti cibi solidi, sebbene il 95% dell’assunzione di energia sia ancora fornita dal latte materno.

Già a partire dalle 5 – 6 settimane di età, la quota del fabbisogno calorico giornaliero fornita dal latte si riduce al 30%. In ogni caso uno svezzamento più prolungato nel tempo facilita la crescita e la maturazione del sistema immunitario dei gattini, riducendo la percentuale di mortalità nel periodo successivo allo svezzamento.

gestione alimentare

Le modalità dello svezzamento

Per la fase finale dello svezzamento si può seguire la seguente sequenza di azioni.

Il primo giorno i gattini ed il cibo devono essere allontanati dalla gatta in lattazione.
I gattini tuttavia possono avere accesso libero all’alimento utilizzato per lo svezzamento. Ai gattini alla fine della giornata è consentito di tornare dalla madre per potersi allattare. I giorni successivi devono essere allontanati dalla madre e devono avere accesso libero all’alimento. In questi giorni però non vanno riportati dalla madre.
Allo stesso tempo la gatta in lattazione deve avere a disposizione un quarto della sua razione alimentare, per consentire la riduzione della sua produzione di latte.

Nei giorni successivi la razione andrà incrementata fino al raggiungimento delle quantità antecedenti l’inizio del periodo riproduttivo.

Nel caso in cui le gatte in lattazione siano delle grandi produttrici di latte, la restrizione alimentare deve iniziare qualche giorno prima lo svezzamento definitivo per prevenire l’accumulo esagerato di latte nelle ghiandole mammarie.

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Gestione alimentare

Tutto quello che serve sapere sui gattini

Lo svezzamento è un evento stressante nella vita del gattino, che è esposto a numerose aggressioni esterne. La nutrizione adeguata e attente pratiche di gestione possono minimizzare questi rischi.

Gli alimenti, almeno inizialmente, dovrebbero essere inumiditi con acqua o con sostitutivi del latte fino a formare una pappa morbida ma non liquida. A partire dalla 6 – 8 settimana i gattini sono in grado di mangiare alimenti solidi e la pappa non è più necessaria.

Il processo di svezzamento è meno drastico se ai gattini viene offerto lo stesso alimento prima e dopo lo svezzamento, evitando così disordini gastro-intestinali associati ad un cambiamento alimentare.

Gli alimenti consigliati devono essere caratterizzati da un’elevata digeribilità e completezza per la crescita. Alimenti semi-umidi o alimenti con forti proprietà acidificanti devono essere evitati, per prevenire i fenomeni di acidosi metabolica e ostacoli alla mineralizzazione ossea. Allo stesso modo è meglio evitare di lasciare alimenti caratterizzati da alti valori di umidità a temperatura ambiente per lunghi periodi, per prevenire il decadimento organolettico del prodotto e la proliferazione di molte specie batteriche indesiderate.

La corretta alimentazione dopo lo svezzamento

Nel periodo di crescita successivo allo svezzamento, i gattini hanno fabbisogni strettamente dipendenti allo specifico periodo di vita. È necessario un alimento che sia il più completo e bilanciato possibile, che rispetti ampiamente i fabbisogni nutrizionali minimi.

Noi di Gheda Petfood abbiamo linee dedicate alla crescita ed allo sviluppo dei gatti, da quando son cuccioli, fino al proseguimento della loro vita.

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fabbisogno energetico

Fabbisogni energetici

I fabbisogni energetici sono particolarmente alti e sono determinati dalle spese di crescita, di termoregolazione e di mantenimento. Per questi motivi la densità energetica dell’alimento dovrebbe essere essere superiore rispetto agli alimenti per gatti adulti. La maggiore concentrazione energetica dell’alimento consente di ridurre il volume di cibo ingerito per soddisfare i fabbisogni calorici dell’organismo, adattandosi alla piccola capacità dello stomaco dei gattini.

fabbisogni proteici

Fabbisogni proteici

I fabbisogni proteici sono determinati dalle necessità di amminoacidi essenziali. È molto importante considerare a riguardo gli amminoacidi solforati, caratterizzati quindi dalla presenza di zolfo. I gattini infatti, rispetto ad altre specie animali, hanno necessità maggiori di questi amminoacidi, che si ritrovano prevalentemente nei tessuti animali ed in particolare nella carne. Questa necessità nutrizionale rispecchia la natura prevalentemente carnivora del gatto ed impone che la maggior parte della quota proteica dell’alimento sia di derivazione animale.

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Fabbisogni lipidici

I grassi alimentari svolgono importanti funzioni nei gattini. In primo luogo costituiscono la fonte di acidi grassi essenziali, come l’acido linoleico e l’acido arachidonico, che l’organismo del gatto non può produrre da solo.

In secondo luogo i grassi apportano le vitamine liposolubili, come la vitamina A, la vitamina D e la vitamina E.

I grassi costituiscono una fonte estremamente concentrata di energia, circa il doppio rispetto a proteine e carboidrati.

Come già detto ci sono acidi grassi essenziali e oltre a quelli già menzionati vanno sottolineati quelli denominati Omega 3, tra cui spicca il DHA.

Diversi studi indicano come il DHA apportato con la corretta alimentazione sia fondamentale per il normale sviluppo del sistema nervoso, della retina e dell’apparato uditivo.

Il fabbisogno di DHA dei gattini dovrebbe essere tenuto ancora più in considerazione rispetto a quello dei cuccioli di cane, dal momento che i gatti hanno una ridotta capacità di convertire gli altri acidi grassi della serie Omega 3 in DHA. È essenziale quindi garantire che sia presente nell’alimento dei gattini una fonte di grassi che provengano da pesci o da alghe marine.

carboidrati

Carboidrati

Non sono necessari nell’alimento per gattini fintanto che viene fornito un adeguato apporto di proteine, che possano venire utilizzate per fini energetici.

Tuttavia i gatti possono digerire efficacemente l’amido presente nei cereali ed utilizzarlo efficacemente come importante fonte energetica. Il loro apporto però deve essere calibrato e non esagerato.

Pertanto nella lista degli ingredienti alla voce “Composizione”, i primi ad essere riportati in ordine decrescente dovranno essere ingredienti di origine animale, per evitare problemi gastro-intestinali.

Il latte è sicuramente da evitare successivamente allo svezzamento perchè potrebbe determinare flatulenza e diarrea.

Questo è dovuto al fatto che le grosse quantità di lattosio ingerite non possono essere digerite efficacemente dall’apparato gastro-enterico del gattino, che durante la sua crescita riduce gradualmente la produzione di enzimi che possono digerire il latte.

fasi della crescita

Le fasi della crescita

Durante la prima settimana di vita il peso corporeo raddoppia e si sviluppa il riflesso che consente al gattino di rabbrividire, che alla nascita è assente.

3 – 4 giorni di età il gattino riesce ad alzarsi sulle proprie zampette e a sostenere per brevi periodi il proprio peso corporeo.
A partire dal 6° fino al 14° giorno si apre il canale auricolare esterno, che risulta essere completamente pervio a 17 giorni.

8 giorni di età

il gattino apre gli occhi e dopo 24 ore le pupille sono in grado di rispondere agli stimoli luminosi.

10 giorni

Il gattino impara ad alzarsi e a sedersi.

20 giorni

Comincia a muovere i primi passi dapprima incerti, che diventano via via più sicuri.
Durante la terza settimana di vita il peso triplica e il gattino controlla volontariamente la minzione e la defecazione.

21 giorni

Si affina il senso dell’udito, che diventa completamente funzionale.
Nei giorni immediatamente successivi il gattino impara ad arrampicarsi e diventa più spericolato.

Fra le 4 e le 16 settimane

C’è il periodo di socializzazione dei gatti, che è molto breve. Pertanto è importante in questa fase abituare il gattino il prima possibile alla presenza di varie persone, in modo da non imparare ad accettarne una sola. Un gatto non deve esser esposto in questa finestra di tempo alla vista, agli odori e ai rumori dell’ambiente esterno possono provocare dei problemi comportamentali in futuro.

È meglio evitare di separare troppo presto il gattino dalla sua mamma e dal resto della cucciolata: questo deve avvenire almeno all’età 6 o 7 settimane.

Dopo i primi 2 mesi

Il gattino assume i pattern di alimentazioni sempre più tipici del gatto adulto. Pertanto cominciano ad effettuare volontariamente 12 – 20 pasti al giorno, distribuiti uniformemente tra periodi di luce e di buio. Inoltre sono lenti ad iniziare a bere e a completare l’assunzione di acqua. Questo probabilmente perchè si sono evoluti come animali del deserto. I gatti infatti sono in grado di concentrare le urine molto più dei cani e dell’uomo e possono dissetarsi assumendo acqua di mare.
I mesi successivi sono molto importanti perchè il gattino sperimenta le esperienze che possono influenzare le loro preferenze alimentari successive.

L’esposizione a specifici aromi alimentari nelle prime fasi della vita aumentano le scelte nelle fasi successive.

I gatti infatti sono famosi per diventare fissati su un particolare sapore se nutriti solo con questo per molto tempo. È opportuno quindi che siano presenti nell’alimento ingredienti vari per far conoscere al gattino quanti più gusti possibile.

A 6 mesi d’età

Il gattino raggiunge i 3/4 della suo sviluppo complessivo L’aspetto ormai è quello di un gatto adulto, ma il comportamento non è ancora tale.

Il suo livello di attività rimane pertanto ancora molto elevato, trascorrendo molta parte del giorno a giocare. Per questi motivi è necessario continuare ad alimentarlo con cibo specificamente formulato per gattini. In questo periodo dovrà essere effettuata l’ultimo trattamento sverminativo mensile.

D’ora in poi infatti questo tipo di intervento avrà cadenza trimestrale o semestrale, in base all’esposizione al rischio. Questa frequenza verrà mantenuta per tutto il resto della sua vita in modo per garantire l’adeguata protezione verso le infestazioni da parassiti intestinali.

Fra i 6 e i 10 mesi d’età

il gattino raggiunge la sua maturità sessuale. A questo punto, dopo averne parlato con il veterinario, che saprà illustrare precisamente tutti gli aspetti, si deve decidere se ricorrere alla sterilizzazione.

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La dentizione

L’eruzione dei denti avviene in tempi prestabiliti per il gattino. Anche se lo sviluppo può essere soggetto a molte variazioni e quindi determinare l’età può essere solo approssimativa.

La formula dentaria provvisoria

La bocca del gattino è composta da 6 incisivi superiori decidui, 6 inferiori, 2 canini decidui superiori e 2 inferiori, 6 premolari decidui superiori e 4 inferiori.

La formula dentaria definitiva

E’ costituita da 6 incisivi superiori permanenti e 6 inferiori, 2 canini permanenti superiori e 2 inferiori, 6 premolari permanenti superiori e 4 inferiori, 2 molari permanenti superiori e 2 inferiori.

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Le vaccinazioni

I vaccini svolgono un ruolo importante nel controllo delle malattie infettive e nei programmi di medicina preventiva nel gatto.

Alla luce di questo, il programma delle vaccinazioni, affrontato seguendo le giuste tempistiche e rispettando i richiami, è fondamentale per tutelare la salute dei gattini che vogliono diventare adulti.

“Dimenticare” la vaccinazione contro le malattie mortali infatti è sicuramente molto rischioso. Grazie alla profilassi vaccinale si sono ottenuti negli anni importanti risultati, riducendo enormemente l’incidenza di varie malattie infettive.

I vaccini

A livello europeo è stato stilato un elenco delle vaccinazioni raccomandate. E’ suddiviso in due categorie: consigliate (core) e opzionali (non core).

Il criterio di classificazione è basato tenendo in considerazione l’efficacia del vaccino (livello di protezione) e gli effetti indesiderati (livello di rischio).

Per le vaccinazioni opzionali, la loro applicazione è necessaria nel caso in cui esista un rischio realistico di esposizione agli agenti eziologici delle patologie correlate.
Tuttavia è impossibile suggerire un protocollo vaccinale standard per tutti i gatti. Questo perchè il rischio di contrarre specifiche infezioni varia con l’età e con lo stato di salute dell’animale, con il grado di esposizione ad altri felini e con la prevalenza geografica delle malattie.
Le vaccinazioni consigliate per la specie felina sono da considerarsi i vaccini di base, che devono essere somministrati a tutti i gatti.

Questi sono contro:

    • il virus della Panleucopenia felina (parvovirus felino);

    • il virus della Rinotracheite infettiva (herpesvirus felino tipo 1);

    • l’infezione da Calicivirus felino;

    • il virus della Rabbia, solamente in aree dove la malattia è endemica nella popolazione animale.

I criteri che sono stati considerati per l’inclusione in questa lista sono stati vari.

Prima di tutto sono state incluse le infezioni i cui sintomi correlati sono particolarmente gravi. Secondariamente sono state incluse le malattie che possono essere trasmesse all’uomo.

Successivamente è stato preso in esame il fatto che la malattia avesse un potenziale di diffusione elevato all’interno della popolazione felina, grazie alla facilità di trasmissione su larga scala. Infine i vaccini selezionati sono caratterizzati da estrema sicurezza ed efficacia.
Le vaccinazioni opzionali per la specie felina invece sono vaccini non di base, che il cui impiego è da valutare a seconda dei casi. Questi sono contro:

  • la clamidiosi (Chlamydia psittaci);
  • la Leucemia virale (FeLV);
  • l’Immunodeficienza felina virale (FIV);
  • la Peritonite infettiva felina (FIP);
  • Bordetella bronchiseptica;
  • la Giardiasi;
  • la Dermatofitosi.

Il protocollo vaccinale prevede generalmente la prima vaccinazione sui gattini all’età di 8 – 9 settimane ed un intervento di richiamo a distanza di 1 mese. Successivamente gli interventi vaccinali devono avere cadenza annuale.

Dati recenti indicano che la durata dell’immunità protettiva nel gatto è superiore ad 1 anno in certi casi. Di conseguenza le vaccinazioni di richiamo nei confronti di panleucopenia felina, rinotracheite virale, rabbia e infezione da calicivirus possono essere effettuate ogni 3 anni.

La flessibilità della frequenza deve essere valutata di volta in volta dal medico veterinario, sulla base della valutazione del rischio a cui sono esposti i pazienti. Nei soggetti ad alto rischio infatti sarà necessario mantenere una frequenza maggiore.

gattino adulto

Il gattino ormai è adulto

Raggiunto l’anno di età, il gattino diventa ufficialmente un gatto adulto.

Molto probabilmente il suo carattere è ancora vivace e allegro come prima, ma le sue esigenze nutrizionali sono cambiate.

Ora che lo sviluppo è completo è necessario un alimento da gatto adulto, che apporti le sostanze nutritive, tra cui minerali e vitamine, necessarie, nelle giuste quantità.

I gatti adulti hanno un fabbisogno energetico inferiore, quindi continuare ad utilizzare l’alimento per gattini aumenta il rischio di ingrassamento.

È consigliabile mettere in atto gradualmente la transizione da un alimento all’altro, mescolando quello per gatti adulti a quello per gattini in proporzioni sempre maggiori nell’arco di 5-7 giorni. Affinché il gatto si possa abituare al nuovo gusto e il suo apparato digestivo si adatti alla nuova composizione nutritiva.

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