Il carattere e la personalità del gatto

26 Febbraio 2014|In Consigli, Gatto|4 Minuti
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È convinzione comune che i gatti siano animali asociali. In realtà lo sono, ma il loro sistema sociale differisce da quello dei cani domestici. I gatti infatti non sono stati sottoposti allo stesso livello di selezione artificiale a cui sono stati sottoposti i cani, né hanno subito uno sviluppo specifico di razza per eseguire mansioni specifiche. Il carattere e la personalità del gatto è più istintiva.

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Il gruppo sociale

L’unità centrale della comunità sociale felina è quella che comprende la gatta ed i suoi gattini. Lo svezzamento si realizza tra le 5 e le 8 settimane. Sebbene sia possibile che alcuni gattini proseguano anche molto più tardi più per un aspetto sociale che nutritivo. In condizioni di libertà, i gattini resteranno con la madre o all’interno dell’esteso gruppo sociale di cui la madre fa parte per i primi 12-18 mesi di vita. I maschi lasciano il gruppo prima della maturità sociale (2 – 4 anni) più comunemente delle femmine.

In condizioni di libertà possono trovarsi diverse generazioni di femmine imparentate tra loro ed esse possono fornire ai giovani un certo grado di assistenza “comunitaria”.

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La formazione della personalità

La paternità è un fattore importante nella determinazione della personalità dei gatti. I gatti maschi audaci, socievoli e di buon carattere sembra che generino gattini di personalità simile alla loro.

Il meccanismo genetico alla base di caratteri “timidi” o “scontrosi”, nei quali nessun tipo di trattamento da parte dell’uomo è in grado di modificare qualcosa, è scarsamente conosciuto.

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Favorire esperienze precoci

Il ruolo dell’esperienza riveste comunque una posizione chiave. Infatti i gattini maneggiati tra le 2 e 7 settimane di età dalle persone sono più amichevoli, possiedono maggiori capacità e possono avere meno problemi con alcune forme di aggressività. Un maneggiamento precoce può aumentare l’effetto paterno verso una propensione ad esplorare. Tra le 12 e 14 settimane di età, i gattini passano dal gioco sociale alla lotta sociale ed ad un gioco più predatorio. Uno svezzamento precoce affretterà tale cambiamento.

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La marcatura del territorio

Nei tempi antichi i gatti facevano uso di terreni aperti, con buon drenaggio e molto riflettenti per l’eliminazione.

Questo comportamento innato può rispecchiare le loro origini nordafricane. I gatti possono graffiare il substrato prima, dopo o per nulla quando si dedicano all’eliminazione. È possibile che scavino per coprire le urine o le feci.
Tutti questi comportamenti eliminatori rappresentano varianti del comportamento “normale”.

Lo spruzzare è l’atteggiamento di deporre urina su una superficie verticale attraverso il lancio di un flusso sparso di liquido che è abitualmente accompagnato da elevazione e tremolio della coda, e se possibile, dall’atto di pestare con le zampe. Esso è la forma più comune del comportamento di marcatura, tipico dei felini.

La marcatura con urine, il vagabondaggio e la lotta con altri gatti sono comportamenti influenzati tutti dagli ormoni. La sterilizzazione, in particolare la castrazione, è in grado di ridurre o prevenire il verificarsi di questi problemi. I gatti sono fortemente condizionati dal ruolo dell’odore nel loro ambiente e marcano con le urine, con le feci e con le secrezioni sebacee.

Problemi comportamentali

I più comuni problemi comportamentali del gatto sono associati all’eliminazione e l’ansia può giocare un ruolo nel loro sviluppo. Altri problemi comportamentali implicano l’aggressività o l’iperestesia, da intendersi come risposta tattile in eccesso rispetto a quella giustificabile da stimoli esterni.

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