Perché il cane abbaia anche se vede il padrone?
È errore comune ritenere che un cane che vi abbaia contro, lo faccia per minacciarvi direttamente. In realtà, abbaiando, il cane lancia un allarme con il quale avverte gli altri membri del branco, di cui anche l’uomo può far parte, che si sta verificando qualcosa di strano.
Nella vita selvatica l’allarme produce due effetti. Uno nei confronti dei cuccioli, che hanno così il tempo per correre a nascondersi, l’altro nei riguardi degli esemplari adulti, che possono riunirsi per organizzare una risposta alla minaccia incombente.
Il segnale di allarme non specifica comunque quale sia la natura della minaccia, il cane non «chiarisce», cioè, se voi siate un amico o un nemico. Intende semplicemente segnalare la situazione di novità.
A tutto c’è una spiegazione
Ecco perché un cane abbaia sia quando rientra a casa il suo padrone sia quando avverte la presenza di un ladro. Nel momento però in cui la nuova presenza è identificata, all’abbaiare si sostituiscono rispettivamente un cerimoniale di saluti amichevoli o un attacco deciso. Che per contrasto, è invece condotto nel silenzio più assoluto. Che l’aggressione sia fulminea e silenziosa lo provano le esercitazioni dei cani-poliziotto. L’assalto al braccio fasciato del «malvivente» è portato senza alcuna emissione sonora.
Anche il cane in fuga preferisce i fatti alle «parole»: scappa in maniera risoluta, senza emettere alcun suono, almeno fino a quando non si trova in situazione di maggior sicurezza. In effetti, qualsiasi tipo di vocalizzazione è sintomo di conflitto: quando due cani si incontrano e danno vita a un ampio repertorio di sonorità, ciò si spiega con il fatto che anche il cane più aggressivo è comunque timoroso di fronte a quanto può accadergli.
Un vero guerriero
Quando invece il cane ringhia significa che all’innato timore iniziale subentra una sempre più massiccia dose di sicurezza nei propri mezzi. Anche in questo caso, comunque, l’esigenza di attaccare è tanto sentita quanto quella di mettersi in fuga.
Se poi la sensazione di paura prende corpo, l’atteggiamento sonoro del cane si caratterizza per una continua alternanza: ringhiando e abbaiando, ringhiando e abbaiando, il cane manifesta la volontà di portare l’attacco (ringhia) ma ritiene sia prudente chiamare rinforzi (abbaia).
Se infine il cane è decisamente intimorito, si mette ad abbaiare intensamente, anche per lungo tempo, almeno sino a quando il pericolo non è del tutto scomparso, cioè fino a quando non giunge il padrone. Si può quindi affermare che il celebre detto «can che abbaia, non morde» corrisponde a una grande verità: il cane che abbaia non è tanto coraggioso da attaccare; quello che morde non ha bisogno di abbaiare per chiamare aiuto.