Cosa ci vuole dire il cane quando scodinzola?

Alcuni consigli per capire cosa ci vuol comunicare il nostro cane con la coda

Un cane che agita freneticamente la coda non è sempre contento, come non sempre il gatto che muove la sua estremità è arrabbiato o annoiato. Le condizione emotive che ci vogliono comunicare sia il cane che il gatto con questo atto rappresentano uno stato di conflitto, così come accade per tutti i movimenti alternati ritmicamente (avanti-indietro, destra-sinistra) nella comunicazione tra animale e animale e tra animale e uomo. Si sente spinto in due opposte direzioni. i movimenti alternati sono l’espressione fisica di tale contrasto psichico. Fino a quando una delle due necessità o spinte non arriva a cancellare l’altra, l’animale rimane in uno stato di tensione.

Che cosa ci vuole dire il cane quando scodinzola? L’animale vuole restare ma è anche stimolato ad andarsene.

La seconda spinta è ovviamente, dettata soltanto dalla paura, mentre la prima può avere diverse motivazioni: la fame, il desiderio di compagnia, la volontà di attaccare. È quindi difficile etichettare il movimento della coda con un atteggiamento specifico, meglio considerarlo una segnalazione visiva da leggere a seconda delle circostanze che la causano.

I cuccioli

I cuccioli, per esempio, non muovono la coda nei primi giorni di vita, solamente il 50% dei cuccioli comincia a scodinzolare dopo il trentesimo giorno. Questa attività raggiunge la sua piena maturità dopo circa cinquanta giorni di vita. I primi scodinzolamenti si verificano quando i cuccioli ricevono il latte dalla madre, nel momento in cui si allineano tutti insieme per il rito della poppata e si attaccano ai capezzoli.

Giustamente si può pensare che essi siano contenti di succhiare il latte, ma allora per quale motivo lo scodinzolamento non appare già dopo la seconda settimana di vita?A quell’età la poppata non è altrettanto gradita?

Il fenomeno dipende dall’insorgere di uno stato conflittuale nella psiche dei cuccioli. Dopo due o tre settimane di vita, dormono ancora rannicchiati uno sull’altro, per tenersi reciprocamente caldo, e non vi è quindi alcun senso di rivalità tra loro. Ma già dopo sei-sette settimane, i cuccioli si trasformano in tanti piccoli attaccabrighe, cosicché il momento della poppata viene vissuto come una situazione di grande tensione.

Il fatto di doversi spingere, stringere e molestare a vicenda per poter prendere il latte, a causa anche del progressivo avvicinamento dei capezzoli materni per l’accresciuta mole dei cuccioli, è fonte di un acuto contrasto emotivo tra la paura, l’insofferenza nei confronti degli altri e la necessità di nutrirsi.

I tal caso, si verifica una delle prime manifestazioni di scodinzolamento, in tempi successivi, il movimento della coda caratterizza altre particolari situazioni della vita sociale:

  • Quando i cuccioli ricevono il cibo da esemplari adulti (anche da esseri umani);
  • Se il maschio fa approcci ad una femmina;
  • quando il cane decide di attaccare un nemico;
  • quando due cani si incontrano o si lasciano dopo un incontro.

Il movimento della coda varia anche a seconda dell’animale, In individui più remissivi, la coda ha movimenti ampi e lenti. Mentre negli esemplari dal carattere più aggressivo, si agita con impulsi brevi e rapidi.

Perché lo scodinzolamento è sempre stato classificato come segnale di amicizia e socievolezza?

In realtà, capita assai più spesso di osservare il comportamento di un cane in un contesto di vita domestica. Ci siamo perciò abituati a vedere un animale remissivo e sottomesso che saluta il suo padrone. Riconoscendolo come la figura leader del gruppo sociale in cui vive.

Il comportamento del cane, in queste situazioni, è dettato tanto dalla gioia e dall’eccitazione di rivedere il leader quanto da un leggero senso di apprensione per ciò che potrà succedere in seguito. Già tale esempio può spiegare la risposta conflittuale dello scodinzolamento.

È difficile accettare questa conclusione, poiché ci piace credere che il nostro cane provi per noi soltanto dell’affetto, non ci sfiora nemmeno l’idea che possa essere intimorito dalla nostra presenza. Proviamo però a immaginarci l’impressione che la nostra figura sovrastante suscita nel cane, consideriamo lo stato di timore in cui si trova l’animale nei confronti della nostra mole. Se a questa indubitabile superiorità fisica si aggiungono tutti i modi che usiamo per dominarlo, tutte le situazioni nelle quali dipende da noi per la sua stessa sopravvivenza, è facile capire il perché dello stato conflittuale, anche quando il cane ci saluta.

C’è un’ultima considerazione relativa al movimento della coda

Lo scodinzolamento è ritenuto anche un mezzo per trasmettere segnali odorosi. Il cane possiede un codice di riconoscimento basato sulle emissioni odorose di ghiandole poste nella regione anale. Il movimento della coda ha per effetto la stimolazione di queste ghiandole; noi non siamo in grado di percepire tali messaggi olfattivi, ma per gli animali rivestono un ruolo di notevole importanza sul piano della comunicazione.

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